Il terremoto più devastante d’Europa

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28 dicembre 1908, ore 5.20, tra la Sicilia e la Calabria trema la terra.

È bastato mezzo minuto per cambiare la storia per sempre. Le città dello stretto sono distrutte da un terremoto terribile, il più forte mai conosciuto in Europa a memoria di uomo.

Tutto trema

Il 28 dicembre 1908, mentre ancora deve sorgere il sole, molti sono ancora a letto quando tutto comincia a tremare. Trema così forte che è quasi impossibile stare in piedi. Non è possibile fuggire che già si sente la casa sgretolarsi, i muri e i tetti che sono stati la nostra protezione contro altri fenomeni naturali diventano i nostri nemici. Le case crollano con i loro ospiti storditi dall’onda della scossa.

Ogni secondo è cruciale, le case non reggono più di un paio di secondi. Salvarsi diventa la fortuna di pochi, non c’è tempo di indossare un maglione, una giacca o un paio di scarpe per affrontare l’inverno. Si salva chi salta della finestra, chi scappa in fretta e furia senza voltarsi costretto ad abbandonare tutto senza riflettere.

Nell’incredibile tremore della natura si ha difficoltà a farsi strada per scappare di casa. I mobili cadono, gli oggetti volano dagli scaffali e le gambe hanno difficoltà a trovare equilibrio verso la fuga.

Chi è riuscito a scappare dalla porta, chi è saltato dalla finestra, i pochi che hanno avuto la fortuna di non aver visto la casa crollare addosso sono ora per strada ancora nel buio della notte frastornati da un risveglio, oltre che improvviso, terribile.

Dopo il terremoto, il maremoto, dopo l’onda della terra arriva l’onda dell’acqua, gli elementi naturali prima amici diventano in pochi secondi nemici. L’onda d’acqua di 3 metri nel porto di Messina invade le coste della Sicilia e della Calabria. Si registra addirittura un’onda di 11,60 metri a Sant’Alessio Siculo a qualche kilometro di Taormina.

Fa freddo e si cerca qualche posto per proteggersi dal freddo: qualche stalla, qualche posto riparato per affrontare le ultime ore dalla notte tra pianti e rumore dei palazzi che continuano a cadere…

Alba

All’arrivo delle prime luci dell’alba lo scenario è terribile… Niente, non rimane niente. Case, uffici, aziende, negozi… tutto distrutto… morti e feriti ovunque… Si calcola che il terremoto del 28 dicembre 1908 abbia fatto 80.000 morti, classificandolo tra i 15 terremoti più devastanti della storia dell’uomo e primo in Europa (Terremoti più forti della storia per magnitudo). Messina ha perso più di 40% della sua popolazione e Reggio Calabria quasi il 30%.

Dati

L’intensità del terremoto raggiunge 11 a Torre Faro, vicino l’epicentro.

Il terremoto si è sentito in tutto il sud Italia. A Palermo il terremoto viene anche sentito con una magnitudine di 5 sulla scala di Mercalli.

Fonte: INGV

Sulla scala di Richter (creata nel 1935) si valuta a 7.1 la magnitudine del terremoto nei pressi dell’epicentro.

I soccorsi

Il terremoto è così forte che anche i soccorsi sono colpiti in prima persona, vengono distrutte anche le caserme dei vigili del fuoco e colpiti gli ospedali. I primi aiuti vengono dal mare con le navi presenti nello stretto.

Le linee telegrafiche sono interrotte dal terremoto e le notizie tardano ad arrivare nel resto dell’Italia. Tra i primi soccorsi che arrivano sul posto possiamo notare l’aiuto di una nave russa e di una nave venuta da Malta. I soccorsi dello stato italiano arrivano dopo. Lo Stato italiano per cercare di evacuare la città di Messina non organizza nessun rifornimento di viveri nella speranza di costringere la popolazione ad andarsene. Si parla anche di bombardamenti

I soccorsi si concentrano soprattutto sulla costa siciliana lasciando i calabresi senza aiuto. In alcune zone della Calabria i soccorsi arrivano dopo giorni.

Il dopo terremoto

Il famoso geologo Giuseppe Mercalli, già esperto di terremoti si reca a Messina e notando il grado di distruzione decide di aggiungere due gradi alla sua scala di valutazione dei danni di terremoti dando un valore di 11 al terremoto dello stretto su un massimo di 12 perché superava qualunque sua osservazione precedente. (“Via”… da Messina: Giuseppe Mercalli e i suoi studi sul terremoto del 1908 (letteraemme.it).

Le città dello stretto sono completamente distrutte. Si parla fino a 93% del tessuto urbano inutilizzabile.

La ricostruzione

Dopo il 1908, si rivede tutto lo sviluppo urbanistico di Messina. La maggior parte degli edifici sono stati abbattuti dal terremoto. Oggi Messina è una città moderna con larghi viali dritti, una mappa a scacchiera che permette la creazione di isolati fatti anche di palazzine art nouveau di qualche piano costruite con norma antisismiche. Quartieri belli che si confrontano con intere zone costruite per gli sfollati intasati nelle baracche.

E mentre Messina disgraziata nel 1908, non aveva finito di essere ricostruita nemmeno con i bei programmi propagandistici del ventennio, viene distrutta una seconda volta. Però non è più la natura la colpevole, ma la mano dell’uomo con i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Video:

Le tracce odierne

Dopo un secolo la città è stata ricostruita però la faglia della terra ha lasciato una cicatrice ancora ben presente nella memoria degli abitanti dello stretto. Oggi sono rimaste poche tracce fisiche del terremoto però ogni volta che si parla della storia locale, il terremoto viene nominato sia nella grande storia che nelle piccole storie. Tutte le famiglie senza distinzioni socioeconomiche sono state stravolte nel 1908.

Qualche giorno fa entrando nella cartoleria messinese Prinzi di viale San Martino, non ho potuto fare a meno che chiedere al proprietario: “Scusi, una domanda. Questa libreria è storica? Il proprietario non aspettava altro che raccontarci la sua storia. Lui, nato qualche giorno prima della Seconda Guerra Mondiale ha sempre vissuto nella cartoleria di famiglia. Si è salvata per un soffio dai bombardamenti del 1943. Suo nonno ha messo su l’azienda nel 1909. Era studente in medicina quando Messina ha tremato. Avendo perso tutta la famiglia ha dovuto trovare qualche soluzione per campare. Da bravo commerciante ha trovato come farmi tornare promettendomi che alla mia prossima visita di me ne racconterà di più.

Lo stretto aveva già i suoi mostri Scilla e Carriddi, ma a distruggere tutto è stato il terremoto. Se incontrate qualche messinese, chiedetegli della storia della sua famiglia, in tutti i casi, il capitolo più importante sarà per certo il 1908.

Oggi ci lamentiamo perché dobbiamo sopportare qualche mascherina, fare una semplice puntura per assicurarci un futuro migliore… Quando oggi sentiamo le frasi del tipo era meglio prima, mi sa che hanno saltato qualche pagina dei libri di storia.

Gli eventi di quest’anno:

Anche se i tempi pandemici ci limitano molto nelle nostre possibilità di spostamento ci sono anche quest’anno alcuni eventi per ricordare questa tragedia.

Dopo questa serie di commemorazioni vi consiglio anche la conferenza online organizzata alle 18.30 dall’associazione culturale Medfort. Partecipa anche l’amico Vincenzo Caruso che ci ha permesso di scoprire Forte Cavalli qualche mese fa.

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