Surrogato – Ersatz
Essere alternativo oggi fa figo… Ma quando non c’era scelta era un’altra storia!
In tempi duri tutti i prodotti di comune consumo non sono sempre disponibili. È consuetudine dell’essere umano, quando vede avvicinarsi qualche emergenza, correre verso il commercio più vicino per fare scorta di prodotti nella paura che vengano a mancare. Nel 2020, durante la prima ondata del coronavirus, alcuni si sono catapultati su alcuni prodotti. Abbiamo visto l’assalto in Francia sulla carta igienica e le casse d’acqua. In Italia erano spariti farina e lievito dai supermercati. Però, malgrado la paura le penne lisce erano sempre abbondanti.
Questo comportamento che collega accumulo e paura è il risultato della storia. L’esperienza dell’essere umano ha concluso che se una crisi è in arrivo deve fare la scorta!
Ma quando questi beni necessari mancano cosa succede? Vediamo qualche esempio.
Ersatz – Prima Guerra Mondiale – Germania
I surrogati sono nati durante la Prima Guerra Mondiale nella Germania che vive il blocus. Ersatz in tedesco è anche entrato nel linguaggio comune inglese e francese. Ersatzen vuole dire sostituire. Gli Ersatz sono prodotti che rimpiazzano altri per colmarne la mancanza.
Il Bundesrat ordina il 28 ottobre 1915 il razionamento della carne e dei grassi con un programma ben preciso.
- Lunedì e giovedì: nei ristoranti è vietato servire piatti a base di carne e grasso o pancetta.
- Martedì e venerdì: chiusura delle macellerie, giorni di magra per tutti.
- Sabato: divieto di vendita di carne di maiale.
Il pane è nero, si chiama “K” come “Krieg” (guerra in tedesco) e si beve birra prodotta senza malto e senza luppolo.
Gli abiti sono realizzati con tessuti sintetici, fatti di carta mescolata con fibre di ortica. Le suole delle scarpe sono realizzate in cartone pressato.
Surrogati – Seconda Guerra Mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale molti prodotti d’importazione non arrivano più in Europa o la produzione nazionale non riesce più a soddisfare la domanda ed è così che abbiamo visto nascere nuovi prodotti.
Alcuni prodotti sono sottomessi ai principi di razionamento. Il consumo viene controllato dalle autorità e limitato in quantità al giorno e a persona tramite l’utilizzo di tessere.
Le carte annonarie
Le carte annonarie fanno un po’ pensare alle raccolte punti dei nostri supermercati odierni, con la differenza che al posto di aggiungere bollini sul foglio, si tolgono. Quando i punti sono finiti, è finita la spesa!
Ad ogni acquisto di un prodotto razionato corrisponde una razione giornaliera o settimanale. Ovviamente le quantità consentite sono insufficienti.
Caffè
Se è una cosa che è cara agli italiani è il caffè. La pianta non cresce molto in Europa ha bisogno di un clima equatoriale. Infatti i maggiori produttori di caffè sono i paesi sudamericani.
Il caffè viene subito a mancare durante la Seconda Guerra Mondiale e diventa un prodotto che si trova al mercato nero, frutto di contrabbando. Infatti non è nemmeno presente sulle carte annonarie. Per la colazione si ricorre al caffè d’orzo, di cicoria, di lupino fatto in casa con il poco di zucchero che si trova.
Pane
La farina comincia a scarseggiare e viene rimpiazzata. Il pane bianco è sostituito dal pane nero, fatto a base di farina integrale, crusca, frumento ed altri ingredienti. Pare che si aggiunga addirittura segatura per “fare sostanza”.
Uova
Ovviamente chi abita in campagna ha la possibilità di trovare più facilmente alcuni alimenti, di aver un piccolo giardinetto, qualche gallina; per gli altri c’era l’Ovocrema.
Legumi
La mancanza di alcuni prodotti, a volte dovuta alle requisizioni motiva il consumo di prodotti nuovi o poco usati per l’alimentazione umana. Le patate vengono sostituite dai rutabaga che erano destinate principalmente all’alimentazione degli animali.
I topinambur diventano pure loro un piatto comune.
Burro
In Belgio già nel 1916 circola pure una ricetta che consiglia di mescolare della crema di mais con latte, uova e sale… E per fare le patatine alcuni cominciano a friggere i rutabaga. In Francia, il burro è ovunque (tutti lo sanno, o almeno lo dicono) e diventa una merce fondamentale del mercato nero come prodotto di scambio. L’occupante tedesco diventa pure il principale cliente di questo mercato nero, almeno lui è dotato di liquidità.
Carburanti
Per colmare la mancanza di carburanti si trova una soluzione, il gassogeno.
Si modifica il veicolo con una sorta di caldaia a legna che produce un gas che alimenta un classico motore che ha subito varie modifiche per accettare il nuovo tipo di carburante.
Ovviamente il sistema è stato subito abbandonato con il ritorno della classica benzina. La potenza del motore era fortemente diminuita ed era molto scomodo perché imponeva di ricaricare la caldaia in legno spessissimo.
Quel periodo poteva essere ideale per un ritorno dell’automobile elettrica, l’unico problema è che mancava pure l’elettricità!
Purtroppo l’arrivo dei liberators che distribuiscono caramelle, chewing-gum, latte in polvere, farina non pone la fine alla mancanza dei prodotti. Nel 1944 a Palermo la popolazione scende per strada per manifestare con gli stomaci vuoti ed è una strage.
Per approfondire :
- https://guerrainfame.it/
- https://www.cartolinedalventennio.it/layout/left-innerleft-center/256-il-trionfo-dei-surrogati
- https://www.gamberorosso.it/notizie/cosi-mangiavamo-le-canzoni-i-surrogati-e-le-ricette-dei-nonni-in-tempo-di-guerra/
- https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1936/lautarchia_e_i_surrogati
- https://italiantastecafe.wordpress.com/2012/05/08/i-surrogati-del-caffe/
- https://www.persee.fr/doc/annor_0003-4134_2002_num_52_2_1387