Felix Sparks è il protagonista della nuova serie: The Liberator che sarà disponibile da domani su Netflix in occasione del Veterans Day che commemora negli Stati-Uniti i veterani delle guerre ogni anno l’11 novembre, anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale.

Il Brigadiere Generale Felix Laurence Sparks non è un personaggio frutto della fantasia di qualche autore ma una persona realmente esistita. è nato il 2 agosto 1917 a San Antonio (Texas). Primogenito di cinque figli in una famiglia modesta, è cresciuto con suo zio a Miami dato che suo padre aveva perso nel 1931 il lavoro in una società mineraria durante la grande depressione. Si arruola nell’esercito degli Stati Uniti nel 1935.

Nel 1943 l’USS Charles Caroll lo conduce ad Oran in Algeria e da lì comincia il suo lungo percorso dall’altro lato dell’Atlantico insieme al 3rd Battalion, 157th Infantry Regiment, 45th Infantry Division .

Operazione Husky

Il 9 luglio 1943, sulla costa sud della Sicilia, per la prima volta gli Alleati poggiano il piede sulla Fortezza Europa. La 45th infantry Division sbarca il 10 luglio sulla costa sud della Sicilia. Il 157° regimento partecipa ad un altro sbarco molto meno conosciuto sulla costa nord della Sicilia durante la compagnia di invasione dell’isola dalle parti di Capo D’Orlando.

Dopo l’invasione della Sicilia Felix Sparks è ferito, ma non si arrende e vuole continuare a combattere. Risponde così ad un intervista per la rivista The Colorado Layer dopo la guerra:

Abbiamo invaso l’Italia nel settembre del 1943 e sono stato ferito in ottobre. Mi hanno classificato come non idoneo per ulteriori compiti di combattimento. Non ero d’accordo. Sono stato assegnato a un lavoro di addestramento delle truppe in Nord Africa, in Algeria. Odiavo quell’incarico. Un giorno ho deciso che non lo avrei più accettato. Sono andato all’aeroporto e ho trovato un B-17 che tornava in Italia. Ho fatto l’autostop e sono salito su un camion dell’esercito: l’autista si è rivelato essere Shorty Suarez della mia città natale in Arizona. Ha detto che mi avrebbe portato ovunque volessi. Siamo andati al quartier generale della divisione. Ho ritrovato la mia vecchia compagnia e il giorno dopo ero di nuovo in linea.

Battaglia di Anzio – 22 gennaio – 5 giugno 1944

Un altro sbarco che segna la storia. Il 22 gennaio gli alleati sbarcano nel Lazio per accelerare la conquista della penisola italiana. Una battaglia feroce che taglia l’Italia in due.

Tra il 16 e il 20 febbraio 1944, i tedeschi contrattaccano. Felix Sparks resiste con pochi uomini.

Il secondo giorno – 17 febbraio
Prima della mezzanotte del 16 febbraio il nemico ha ripreso l’attacco nel critico settore stradale di Albano. Una compagnia del 725° Reggimento di Fanteria (715° Divisione di Fanteria) lavorava attorno a entrambi i fianchi della Compagnia E, 157° Fanteria, a cavallo della strada, mentre una seconda compagnia si infiltrò direttamente nelle posizioni della Compagnia E. Durante la notte il nemico spazzò via lentamente le posizioni avanzate sia dalla parte anteriore che da quella posteriore, costringendo i resti della compagnia in una piccola area intorno al posto di comando. Qui tre carri armati del 191° battaglione carri armati sotto il comando del 1° tenente Tommy L. Cobb, Jr., li aiutarono a resistere. I carri armati spararono con i loro cannoni di 75 mm. nelle ondate di truppe in arrivo e i campi circostanti erano coperti dalle loro mitragliatrici calibro .50. Prima dell’alba al capitano Felix L. Sparks erano rimasti solo quattordici uomini della sua compagnia e quattro uomini della compagnia H, i suoi uomini avevano quasi finito le munizioni e tutte le rotte di rifornimento erano state tagliate. Quattro carri armati nemici si stavano avvicinando sui fianchi quando alle 0500 ottenne il permesso di ritirarsi ad ovest della strada Albano. Con l’aiuto dell’M-4 Sherman del tenente Cobb, che ha messo fuori combattimento almeno due dei carri armati nemici, grazie ai fumogeni dell’artiglieria, il pugno di uomini è riuscito a combattere per uscire dalla trappola. Il 2° Battaglione, 179 ° Fanteria, anch’esso sotto pressione durante la notte, inviò un plotone ad ovest per contattare il 157° Fanteria, senza successo. Si stava aprendo un pericoloso varco tra i due reggimenti.

https://history.army.mil/books/wwii/anziobeach/anzio-major.htm

Felix Sparks prende pure parte nell’Operazione Dragoon – liberazione del sud della Francia dal 15 agosto 1944.
Combatte durante l’Offensiva delle Ardenne dal 16 dicembre 1944 al 25 gennaio 1945.

Liberazione della Francia, 6 giugno 1944 – 8 maggio 1945 ; edizioni Autrement

Sarà anche il vincitore della battaglia di Aschaffenburg quando il 3 aprile 1945, dopo dieci giorni di combattimento il maggiore tedesco Lamberth si arrende a Felix Sparks.

Campo di concentramento di Dachau

Dachau è purtroppo famoso per essere stato uno dei luoghi più terribili della storia umana. Si contano più di 30.000 vittime in questo campo di concentramento. La mattina del 29 aprile, il 3 ° Battaglione, 157 ° Reggimento, 45 ° Divisione di Fanteria, 7 ° Armata USA riceve l’ordine di prendere il campo di Dachau. Al comando del battaglione, il colonnello Felix L. Sparks trasmette l’ordine alla sua Compagnia I e prende il suo comando. Libera il campo. I soldati che entrano vedono una scena terribile. I prigionieri rimasti sono in condizioni terribili. La maggior parte del campo era stato svuotato qualche giorno prima con una marcia della morte, cioè chi poteva camminare è stato evacuato a piedi fino allo sfinimento.

I soldati americani entrando in quel campo trovano l’orrore più assoluto.
(https://video.espresso.repubblica.it/94cdf805-57cb-46a7-b76c-e7db2a095)

Inoltre vi consiglio di andare a leggere queste due pagine:
https://remember.org/witness/sparks
https://remember.org/witness/sparks2

Felix Sparks dopo la guerra

Al suo ritorno sul suolo americano, dopo anni al fronte, Felix Sparks decide di iscriversi a giurisprudenza. Si laurea nel 1947 presso l’Università del Colorado. È stato decorato con due medaglie: la Silver Star e la Purple Heart.

La sua lotta per la memoria

Per tutta la sua vita è stato un testimone dell’orrore dell’olocausto e non è mai rimasto in silenzio davanti a chi sosteneva che non era mai successo niente, che i campi di concentramento erano un’invenzione.

In questo video risponde chiaramente ai negazionisti che dicono che i campi di concentramento sono stati costruiti dopo la guerra e che non sono stati uccisi tutte queste persone.
>> https://sfi.usc.edu/video/felix-sparks-speaking-out-against-holocaust-denial

Tutto questo potrebbe essere la trama della serie Netflix disponibile a partire dell’11 novembre 2020. Vedremo…

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